Evergreen Recycle: “Tu ricicli, io ti premio”


Da cosa possiamo partire per far si che la nostra economia sia più circolare? Sicuramente dalla raccolta differenziata, che permette di reinserire i materiali raccolti in un nuovo processo produttivo come materie prime seconde. Secondo il “Circularity Gap Report” di Circle Economy, la % di circolarità attuale, calcolata come il rapporto tra i materiali provenienti dal riciclo e il totale dei materiali usati come input nei processi produttivi, è di appena il 9,1%. C’è ancora molto da fare quindi. Ma in questo senso sono sempre più frequenti le iniziative locali che si propongono di coinvolgere in maniera attiva la cittadinanza e sensibilizzare sul tema del riuso e del riciclo, in modo da formare una coscienza comune che renda automatici i comportamenti virtuosi. Da qui è partita Evergreen Recycle, azienda italiana nata nel 2015, che fornisce ecocompattatori incentivanti, che premiano direttamente i cittadini con sconti da utilizzare negli esercizi commerciali locali o, in alcuni comuni, anche con uno sconto sulla TARI. Come funziona quindi? I passaggi sono semplici. Il cittadino inserisce nel compattatore i rifiuti differenziati, plastica ad esempio, si identifica tramite codice fiscale e riceve immediatamente il buono sconto stampato o altre forme di incentivo. Ogni dispositivo, inoltre, fornisce dati sul risparmio di emissioni di CO2 ottenuto. L’iniziativa “Tu ricicli, io ti premio”, legata agli ecocompattatori incentivanti, è già attiva in diversi comuni italiani, in cui si è creato un ecosistema di collaborazione tra amministrazioni locali, attività commerciali del territorio e cittadini attenti al tema dell’economia circolare, con risultati molto interessanti e performanti.

La green economy accelera la crescita. La lezione della California


La green economy è un acceleratore di crescita. L’evidenza emerge da un articolo pubblicato su La Stampa che riprende una notizia apparsa su Forbes nel mese di giugno. L’argomento è il club 50×30, quella élite di stati americani che hanno deciso di puntare all’obiettivo del 50% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Ne fanno parte quattro stati americani: New York, Hawaii, California e Vermont. Al gruppo dei quattro si è ora aggiunto un quinto, il New Jersey, che ha dichiarato un obiettivo ancora più ambizioso: toccare la soglia del 100% di rinnovabili entro il 2050. Ma la vera notizia è che la scelta di campo di questo club di virtuosi ha generato, dal 2009, un prodotto interno lordo superiore a quello realizzato complessivamente dagli Usa.
Nello Stato simbolo, la California, scrive La Stampa, la green-economy ha creato 520.000 posti di lavoro verdi: uno sviluppo così imponente da farla diventare, dopo aver scavalcato il Regno Unito, la quinta economia al mondo. Soltanto Germania, Giappone, Cina e Stati Uniti hanno un Pil superiore. E mentre la crescita economica e la popolazione californiane hanno avuto negli ultimi 25 anni tassi crescenti, le emissioni di CO2 hanno tenuto tassi pro-capite stazionari. Da quando nel 2006 la California, sotto la leadership del governatore Arnold Schwarzenegger, ha approvato un’importante legge sul riscaldamento globale, il Pil pro capite è aumentato di 5 mila dollari, più o meno due volte rispetto alla media nazionale. L’incremento dell’occupazione ha superato del 27% quello della prima economia al mondo, mentre le emissioni pro capite di anidride carbonica sono diminuite del 12%, secondo il Green Innovation Index del think tank Next10. La California è lo Stato che emette meno gas serra negli Usa. Un miglioramento costante abbinato ad una crescente attenzione per l’ambiente e così le abitazioni consumano il 75% in meno di energia rispetto agli anni ’70, nonostante la crescita impetuosa dell’economia californiana abbia registrato un tasso di incremento dell’80%.

Circular Economy Network: parte il Premio Nazionale per le Startup


Il Circular Economy Network – l’osservatorio della circolarità in Italia creato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da un gruppo di 13 aziende e associazioni di impresa, tra cui GRT Group – ha istituito il primo Premio Nazionale Startup Economia Circolare, rivolto a tutte le startup italiane che sviluppano progetti e attività ispirate ai principi dell’economia circolare. Per poter partecipare, le startup dovranno inviare le loro idee entro il 24 settembre 2018: a partire da questa data, infatti, la Commissione del Premio, presieduta dal CEO di GRT Group e Vicepresidente del Circular Economy Network Luca Dal Fabbro, inizierà la selezionare le dieci idee ritenute più innovative nel campo dell’economia circolare. I progetti e le attività delle aziende partecipanti verranno giudicate in base a parametri ben precisi tra cui: l’efficacia dei risultati ambientali attesi, il contenuto innovativo, i potenziali risultati economici e la possibilità di diffusione, sia in Italia che all’estero. Tra le dieci idee finaliste verranno individuate le tre vincitrici, a cui verrà data l’opportunità di entrare a fare parte a titolo gratuito del Circular Economy Network. La cerimonia di premiazione avverrà in occasione di un evento pubblico organizzato dal Circular Economy Network ed è inoltre prevista una pubblicazione contenente i riferimenti delle imprese selezionate e le motivazioni che hanno spinto la giuria a premiarle.

Per maggiori informazioni e iscrizioni: http://circulareconomynetwork.it/premio-economia-circolare/

Economia circolare: la plastica in testa ai materiali maggiormente riciclati in Italia


Con 8,4 milioni di tonnellate di rifiuti avviati al riciclo ed una crescita media rispetto all’anno precedente del 3%, il settore del recupero, stando a quanto rilevato dal report “L’Italia del Riciclo 2017”, ha raggiunto un valore pari a 23 miliardi di euro, cifra equivalente all’1% del PIL del paese. Il riuso dei materiali di scarto recuperati, attraverso la differenziazione dei rifiuti urbani, rappresenta un brillante esempio dei vantaggi dell’economia circolare: al termine del loro ciclo di vita, prodotti e materiali vengono processati e trasformati in nuove risorse, a partire dalle quali generare nuovi beni di consumo. Numerosi gli aspetti positivi: abbattimento del costo delle materie prime, minimizzazione della quantità dei rifiuti destinati alle discariche e, ultimo ma non meno importante, riduzione dell’inquinamento ambientale. In testa ai materiali maggiormente riciclati in Italia c’è la plastica: secondo i dati raccolti da Legambiente e dal Consorzio Corepla, nel 2016 delle 960mila tonnellate di rifiuti plastici raccolti, ben 550mila sono state riutilizzate, evitandone l’accumulo in discarica e la dispersione nell’ambiente.